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Sul Fascismo di Antonio Gramsci - Un'analisi completa dell'ideologia fascista e del suo impatto Immergiti in Sul Fascismo, un'opera provocatoria di Antonio Gramsci, uno dei pensatori marxisti più influenti del XX secolo. In questo testo fondamentale, Gramsci offre un'analisi approfondita del fascismo, della sua ideologia sottostante e delle sue implicazioni di vasta portata.
Sul Fascismo presenta l'interpretazione unica di Gramsci sull'ascesa del fascismo in Italia, attribuendo la sua emersione alle crisi all'interno del sistema capitalista. Esamina le contraddizioni intrinseche del fascismo, la manipolazione della psicologia di massa e l'uso del potere statale per imporre la dottrina fascista.
Critica la visione marxista tradizionale che il fascismo fosse semplicemente una forza reazionaria della borghesia, Gramsci sostiene che fosse un movimento di massa con la sua propria dinamica, guidato dalla mobilitazione di diversi gruppi sociali. Introduce il concetto di 'egemonia' - il modo in cui le classi dominanti stabiliscono e mantengono il loro dominio ottenendo il consenso dei governati.
Inoltre, Gramsci discute il concetto dell''intellettuale organico' e il ruolo di tali individui nella creazione, diffusione e legittimazione delle idee che sostengono lo status quo, o alternativamente, lo sfidano e lo cambiano.
Sul Fascismo è un must per chiunque cerchi una profonda comprensione del fascismo e dei suoi impatti sociali. L'opera di Gramsci fornisce preziose intuizioni sulla manipolazione del potere e dell'ideologia, offrendo una critica approfondita del fascismo da una prospettiva socio-politica.
Vi è una espressione incisiva del compagno Radek, da lui usata nel commemorare, in una assemblea di comunisti, al congresso della Internazionale, un militante del nazionalismo tedesco fucilato nella Ruhr dai nazionalisti francesi, che ci torna a mente ogni volta che pensiamo al destino di Giacomo Matteotti. «Pellegrino del nulla» chiamava il compagno Radek il combattente sfortunato, ma tenace fino al sacrificio di sé, di una idea la quale non può condurre i suoi credenti e militanti ad altro che ad un inutile circolo vizioso di lotte, di agitazioni, di sacrifici senza risultato e senza via di uscita. «Pellegrino del nulla» appare a noi Giacomo Matteotti quando consideriamo la sua vita e la sua fine in relazione con tutte le circostanze che danno ad esse un valore non piú «personale», ma di indicazione generale e di simbolo.
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