"On n'est pas dans le futurisme, mais dans un drame bourgeois ou un thriller atmosphérique"
Nel castello di Varzin una sera dell'autunno del 1877 - è un amico, il signor Moritz Busch, che racconta - il principe Ottone di Bismarck si era seduto, dopo il pranzo, innanzi al camino e, contrariamente alle sue abitudini, taceva assorto in chi sa quali pensieri, mentre di tempo in tempo, sbadatamente, attizzava con le molle il fuoco. Gli amici intorno rispettavano la sua meditazione, tacendo anch'essi; quando a un tratto, di propria iniziativa, il principe ruppe il silenzio e cominciò un lungo lamento lagnandosi di aver cavata poca gioia da tutta la sua tempestosa attività di statista e di aver tanto lavorato, senza riescire a far nessuno felice; non sè stesso, non la sua famiglia, non...
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