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Interregnum

Couverture du livre « Interregnum » de Martino Nicoletti aux éditions Le Loup Des Steppes
Résumé:

Nella tradizione spirituale tibetana è comunemente chiamato "bardo" il periodo di quarantanove giorni che intercorre tra la morte di un individuo e la sua successiva incarnazione. Durante questo delicato quanto critico lasso di tempo, il principio cosciente della persona fa esperienza di una... Voir plus

Nella tradizione spirituale tibetana è comunemente chiamato "bardo" il periodo di quarantanove giorni che intercorre tra la morte di un individuo e la sua successiva incarnazione. Durante questo delicato quanto critico lasso di tempo, il principio cosciente della persona fa esperienza di una serie pressoché ininterrotta di potenti visioni: luci, suoni, paesaggi, persone, divinità dall'aspetto benevolo o terrifico che rappresentano la manifestazione esteriore della condizione mentale del morto e del bagaglio esistenziale che lo ha caratterizzato in vita.

Il contesto del "bardo", se opportunamente vissuto, offre al defunto la rara possibilità di realizzare in maniera diretta e integrale la propria innata natura illuminata, da sempre celata nell'intimo. In particolare la capacità di riconoscere ogni apparizione come l'espressione spontanea, vuota e pura della condizione primordiale della mente permetterà al defunto di trascendere i limiti del proprio ego finito e di conseguire la suprema Liberazione.

Qualora il morto non possieda le qualificazioni interiori necessarie, le esperienze vissute nel "bardo" costituiscono invece la premessa per la rinascita entro un nuovo corpo materiale, così da dar continuazione al ciclo di nascita e morte.

Durante il "bardo", i vivi hanno modo di aiutare il defunto nel suo viaggio e di comunicare con lui: temporaneamente due universi separati e distanti possono infatti trovarsi più prossimi tra loro, entrare in contatto e travasarsi l'uno nell'altro. Attraverso questa momentanea fenditura, ciò che è celato o latente ha modo di manifestarsi. Ciò che è taciuto, essere detto.

Questo breve volume raccoglie alcuni frammenti scomposti scritti per mio padre, morto la mattina del 25 marzo 2010.
Sono la forma tangibile di un dialogo che ha avuto luogo durante questo breve interregno. Un dialogo che è tuttavia parte di più un profondo e vasto colloquio che esiste da molto prima e che è destinato a durare molto più a lungo.

Sono parole, ma sono anche la forma visibile di una assidua presenza e l'espressione di una forma di sicura preghiera.
Quella che io conosco e con cui sono più familiare.

Volume stampato in edizione limitata e numerata di 83 copie.

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